Natale senza rimpianti

Le festività natalizie sono un momento magico in cui famiglie e amici si riuniscono per condividere gioia, affetto e, naturalmente, deliziose ghiottonerie.

Tuttavia, mentre ci immergiamo nell’atmosfera festosa, spesso trascuriamo il fatto che la generosità della tavola può avere un impatto decisivo sulla nostra forma fisica e sulla nostra salute.

In questo articolo, esploreremo come ciò avvenga e come possiamo goderci le festività senza diventare vittime dell’ingrassamento natalizio.

Ma si ingrassa davvero durante il Natale?

Ni. Ti rispondo da specialista nella composizione corporea.

Se stiamo parlando di aumento di peso, che non significa ingrassare, come già scritto e riscritto su questo Blog, allora si, Babbo Natale ci porterà in dono tanti kg extra.

Su questo puoi approfondire qui Babbo Natale è un ciccione!

Se diversamente stiamo parlando di aumento del grasso corporeo, allora, ignorando le ciarle del cuggino-so-tutto-io, secondo la letteratura scientifica l’aumento medio del grasso, nel periodo che abbraccia le festività Natalizie, è compreso tra 0,4 e 1,1 kg.

Certo è che, poiché si tratta di studi condotti su campioni di popolazione ampi, la diversità tra un individuo e l’altro è considerevole.

Ma se un aumento, così relativamente modesto, potrebbe attenuare lo spaventacchio per pranzi e cene abbondanti, va notato che ci sono studi che suggeriscono che tra il 40% e il 60% di questo grasso potrebbe rimanere nel corpo in modo persistente, similmente al diamante di De Beers: per sempre.

La questione si fa bruciante.

Molti studi infatti affermano che i kg di grasso acquisiti durante le festività, se non compensati da un’adeguata strategia, rimarranno a farti compagnia, per tanto, tanto tempo.

A prova di ciò molti esperti affermano che questo fenomeno è uno dei principali fattori trainanti dell’epidemia di obesità che affligge i paesi occidentali.

Ora le buone notizie: l’aumento di grasso corporeo non può essere attribuito esclusivamente a un singolo pasto.

Perché?

  • perché non è plausibile introdurre un numero così significativo di calorie in un singolo pasto da poter giustificare un aumento di diversi chilogrammi di grasso. Anche se sei un mentecatto!

  • perché, in ogni caso, non tutto il cibo ingerito viene assorbito, soprattutto quando la quantità supera notevolmente le reali necessità del corpo.

Chi è dunque il colpevole?

Tutte quelle evasioni che si susseguono in una successione festosa di pasti abbondanti e spiluccate che caratterizzano il periodo da inizio dicembre fino all’epifania.

C’è una soluzione?

Lontana da me l’idea di proporre l’astensione dalla tavola.

Quindi?

Auto-monitoraggio del peso e digiuno intermittente.

Si, sto per invitarti a fare una cosa che sono anni che ti dico di NON fare. Questa volta però potrà esserti di aiuto: pesarti.

Andiamo al dunque: recupera la bilancia dalla cantina (dove dovrebbe essere!) e pesati. Pesati e annota il peso giorno per giorno, sempre la mattina e rigorosamente a digiuno.

Molti studi affermano che l’auto-monitoraggio del peso si può rivelare, durante le vacanze, una strategia vincente per prevenire l’aumento di grasso e, diventare così, al tempo stesso, strumento di successo a lungo termine.

Esattamente così.

Monitorare l’aumento di peso sulla bilancia, limitatamente a questo periodo festivo, può rivelarsi una strategia efficace per evitare di accumulare troppi chilogrammi di ciccia in più al ritorno di gennaio.

Ora veniamo al digiuno intermittente.

Anche se si tratta di una strategia nutrizionale che dovrebbe essere valutata da un esperto, in quanto non adatta a tutti, potrebbe comunque risultare una scelta scaltra, come strategia temporanea, utile a contrastare l’aumento di grasso derivante dagli eccessi alimentari tipici delle festività.

Almeno così affermano diversi studi che hanno indagato sull’argomento.

Si tratta di un semplice approccio alimentare che prevede cicli alternati di alimentazione e digiuno.

Più semplicemente, si tratta di alternare un periodo in cui si mangia ad un altro in cui si smette di mangiare, con l’obiettivo principale di controllare l’orario in cui si assumono cibi, piuttosto che il cibo assunto.

Ci sono diversi approcci al digiuno intermittente.

Uno dei più comuni è il 16-8, che prevede appunto di digiunare per 16 ore e consumare cibo durante le restanti 8 ore della giornata.

In pratica vorrebbe dire di iniziare a mangiare alle 13:00 del giorno e finire alle 21:00, per poi digiunare fino al giorno successivo alle 13:00.

Un approccio davvero semplice che può essere seguito anche come strategia immediata per il giorno successivo ad un eccesso a tavola.

In conclusione mentre ci avviciniamo alle festività natalizie, è importante ricordare che la gioia del cibo e delle celebrazioni non deve per forza tradursi in rimpianti sulla bilancia.

Trovare un equilibrio tra il piacere culinario e la consapevolezza delle nostre scelte alimentari può evitare a gennaio di dover partire da capo dopo mesi di sacrifici.

Scegliere la moderazione sopra l’eccesso e l’equilibrio sopra l’abbondanza ci permetterà di godere appieno delle delizie sotto l’albero senza compromettere la nostra forma fisica.

Indipendentemente dalla strategia adottata per limitare i possibili effetti negativi degli eccessi natalizi, un approccio equilibrato ci consentirà di sollevare il bicchiere durante le festività, mantenendo intatto il nostro impegno per uno stile di vita sano.

Buon Natale e Hold Hard!

Ps: lasciate che i bimbi credano a Babbo Natale, dopotutto tantissime persone credono si possa dimagrire rapidamente e senza farsi il culo!

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