La verità nascosta dietro le bibite Diet

Giugno 2023: l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato l’aspartame possibilmente cancerogeno.

ALT!

Vediamo un attimo di capire di più e meglio, perché quella che hai appena letto era solo la notizia che circolava in rete.

Scoperto casualmente nel 1965 dal chimico James Schlatter, l’aspartame ha riscosso uno straordinario successo commerciale, infatti è uno dei dolcificanti più sfruttati nella produzione di bibite ed alimenti Diet da 58 anni.

La domanda vien da sé: ma dopo 58 anni l’OMS si desta dal suo torpore e ci comunica che potrebbe favorire l’insorgenza di tumori?

Tranquillo/a, l’OMS non lo dice.

O meglio, lo dice, ma in modo contestualizzato.

Sono molti dei nostri amici giornalisti che hanno sfruttato la notizia amplificandola e distorcendola a loro vantaggio.

Cosa di meglio, come acchiappa-clic, di qualcosa che terrorizza e fa incazzare il lettore in un colpo solo!?

L’OMS infatti si è limitato a dichiarare di aver classificato l’aspartame nella Categoria 2b, insieme a sostanze come l’acido caffeico (presente in caffè e tè), l’aloe e tante altre.

Una categoria utilizzata per sostanze per le quali c’è limitata evidenza di cancerogenicità nell’uomo, ma che non si può escludere.

Tant’è che Paul Pharoah, professore di epidemiologia del cancro presso il Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles, a cuor leggero, afferma che il pubblico non dovrebbe essere preoccupato per il rischio di cancro associato a una sostanza chimica classificata nella Categoria 2b.

Quindi l’Organizzazione Mondiale della Sanità:

  • si è limitata ad inserire l’aspartame in una categoria che non dovrebbe invitare alla preoccupazione il consumatore.
  • si è limitata ad invitare il consumatore alla moderazione. Tant’è che ha concluso che non vi è alcun motivo per modificare la dose giornaliera accettabile (stabilita nel 1981).

Insomma tanto rumore per – quasi – nulla.

Ma abbastanza da far starnazzare tutti quelli che leggono gli articoli on-line senza approfondire, perché hanno già capito tutto dalle prime righe, grazie alla loro laurea in Youtubbologia applicata.

Il mio consiglio? Vivi serenamente.

Magari evita di bere 15 lattine di Coca Zero al giorno (15 non a caso, perché ho fatto i conti con i dati dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare).

Almeno da questo punto di vista, perché le notizie spumeggianti non finiscono qui.

Uno studio pubblicato di recente su Jama Network Open, rivela che le bevande a base di dolcificanti possono stimolare l’appetito e provocare un’intensa voglia di cibo, soprattutto nelle persone obese, con il risultato finale che si finisce per ingrassare come conseguenza.

Interessante!

Abbiamo scoperto che le persone obese avevano una maggiore attività di ricompensa del cervello dopo aver consumato dolcificanti artificiali attraverso le bibite, ha spiegato l’autrice della ricerca Katie Page, medico specializzato in obesità all’University of Southern California.

Proseguendo poi, in un intervistata con National Public Radio, affermando che la cosa più sorprendente è stata l’influenza del peso corporeo. E’ stato un fattore molto importante nel modo in cui il cervello aveva risposto al dolcificante artificiale.

Sulla questione si è espressa anche Laura Schmidt, professoressa di politica sanitaria all’Università della California, affermando come questo studio offra interessanti indizi sul perché questo accada e cioè che i dolcificanti artificiali potrebbero ingannare il cervello.

L’ipotesi, quindi, è che il dolcificante artificiale confonda il corpo di chi lo sta assumendo, portandolo a pensare che lo zucchero stia arrivando, inducendo poi a cercarlo come conseguenza.

Ora permettimi un pelo di autocelebrazione: io questa cosa l’ho scritta in un libro pubblicato 12 anni fa!

Ciò detto, vediamo di fare il punto della situazione per arrivare ad una conclusione:

  • le bibite Diet sono dolcificate con dolcificanti artificiali di cui non si può escludere la cancerogenicità.
  • le bibite Diet potenzialmente ingannano l’organismo e lo portano a desiderare cibo dopo averle assunte, provocando un’intensa voglia di alimenti ipercalorici, soprattutto nelle persone obese.

Questo è quanto.

E certamente c’è e ci sarà altro. Ma abbastanza per trarre le tue conclusioni.

La mia di conclusione?

Meno drammatica di quello che ti aspetti: moderazione!

Sono certo che non sia un problema il consumo occasionale di bibite Diet, ma certamente un errore monumentale pensare che possano sostituire l’acqua.

Questo è il mio pensiero che si allinea molto a quello dell’OMS.

Il mio invito?

Quello di non esagerare, sia per i potenziali rischi per la salute – che potremmo non conoscere ancora al 100% – sia, perché come abbiamo letto, il consumo di bibite Diet potrebbe rendere più tormentato il tuo percorso di dimagrimento.

Quindi, acqua, acqua e ancora acqua e ogni tanto…

Hold Hard!

Questo articolo è frutto di numerosi anni di ricerche e sperimentazioni, non intende sostituirsi al parere medico o allo specialista di fiducia. L’autore consiglia, come elementare regola di prudenza, di effettuare tutta una serie di esami clinici, sul effettivo stato di salute generale ed in particolare quello cardiaco, prima di intraprendere qualsiasi programma di alimentazione, di allenamento o di integrazione. Chi sta assumendo farmaci, regolarmente prescritti, non modifichi il suo regime alimentare prima di aver consultato il medico che ha effettuato la prescrizione. Qualora il lettore volesse utilizzare le indicazioni dell’articolo dovrà consultarsi e lavorare sotto controllo di uno specialista.

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